Il Museo Archeologico del Pellegrino
“Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più di avere”
Italo Calvino, Le Città Invisibili
Il racconto della storia antica del territorio
MAP MUSEO ARCHEOLOGICO DEL PELLEGRINO
Il Museo Archeologico del Pellegrino (MAP) inaugurato nel 2022 risponde all’esigenza di Campagnano di conservare e raccontare la storia più antica del proprio territorio. Il racconto museale, ideato in un’ottica di rete con i musei del circondario, guarda al suo pubblico, in primo luogo i cittadini e i pellegrini che percorrono la via Francigena.
Il percorso di visita si diversifica e si arricchisce dipanandosi su un doppio registro, quello della storia del territorio e quello del viaggio, nei suoi aspetti culturali e materiali.
Il logo del Museo
MAP MUSEO ARCHEOLOGICO DEL PELLEGRINO
La vocazione del viaggio, legata al movimento e allo scambio, è profondamente sedimentata nel nostro territorio, per il suo antico ruolo di area di confine, per la presenza di importanti assi stradali, le vie Cassia, Amerina e Francigena, e ancora per l’esistenza di santuari cristiani meta di pellegrinaggi.
Il logo del Museo riprende il simbolo della Mansio ad Vacanas, stazione di posta romana rinvenuta nella Valle di Baccano, riprodotto nella Tabula Peutingeriana, la copia medievale di una carta stradale dell’impero romano risalente al IV secolo.
Il museo, ospitato dove avevano sede le scuderie dei Carabinieri pontifici ottocenteschi, è nato ed esiste per i visitatori: per chi qui vive, per chi viaggia da vicino e da lontano, per i pellegrini. Non vuole essere un punto di arrivo, non vuole fermare e cristallizzare il tempo, ma si propone come una tappa nel viaggio materiale ed esperienziale di chi varca la sua porta.
Il percorso espositivo
SALA 1: IL VIAGGIO
All’ingresso nel Museo Archeologico del Pellegrino si è da subito accolti con una strada! Siamo tutti in viaggio e il MAP è parte del viaggio di ogni visitatore di Campagnano, per questo è stato “riportato” un tratto di Via Cassia, seppur come riproduzione fotografica, sul fondo di questa sala.
A sinistra le vetrine ospitano i reperti più antichi del territorio, elementi di cultura materiale etruschi e romani repubblicani, in una sorta di viaggio nel tempo anche attraverso gli oggetti usati o selezionati dai nostri antenati.
Sulla destra invece, oltre a immagini di strade antiche del territorio che invitano il visitatore ad esplorare le ricchezze paesaggistiche di Campagnano, troviamo sui muri frasi relative al tema del viaggio di filosofi, scrittori, religiosi e poeti di ogni epoca e cultura, ad indicare che il viaggio, il cammino e il pellegrinaggio appartengono all’umanità come patrimonio immateriale ma sostanziale e condiviso.
Il mosaico del Tepidarium
SALA 2: LA SOSTA
Dopo il viaggio nella Sala 1 finalmente si arriva alla agognata sosta nella Sala 2, rappresentata dai reperti della mansio ad Vacanas, stazione di posta romana che ha vissuto tra il I secolo a.C. e il V secolo d.C. al XII miglio della Via Cassia.
Il grande mosaico con delfini e pesci che decorava il fondo della vasca del tepidarium delle terme di Baccano occupa il centro della sala, ricordandoci la possibilità per il viaggiatore di fare un bagno che levasse le fatiche del viaggio, prima di rifocillarsi con cibi semplici ma nutrienti, con le stoviglie raccolte nel grande tavolo espositore che chiamiamo “mensa”.
La sala è completa con il racconto degli spazi della mansio e della sua collocazione sul cursus publicus, l’insieme di strade e strutture di accoglienza che caratterizzavano la viabilità dell’Impero Romano.
Gli oggetti del vivere quotidiano
SALA 3 | SALA 4: VITA QUOTIDIANA A BACCANO
I viaggiatori antichi venivano accolti a Baccano da un’intera comunità che lavorava e viveva la propria esistenza intorno alla stazione di posta: nelle vetrine della sala 3 abbiamo una selezione di materiali per il lavoro agricolo, per la pesca nelle acque dello scomparso lago di Baccano, per il commercio e la vita militare nella caserma che forniva supporto alle truppe e ai funzionari in transito, ma anche tutela per i viaggiatori.
Numerose poi sono le lucerne, per muoversi nelle ore serali e notturne, le monete, che testimoniano la continuità di vita del sito per tutti i cinque secoli del periodo imperiale, e le tracce di giochi, dadi e pedine, che si svolgevano tra viandanti e locali durante le attese delle partenze dei convogli civili, militari e mercantili.
Non ultimo l’aspetto religioso riscontrabile in alcuni frammenti marmorei e in una statuina bronzea di Giove, forse utilizzata nel II secolo come protezione da un viaggiatore illustre.
Campagnano nella Storia
SALA 5: DA BACCANO A CAMPAGNANO
Con gli elementi funerari legati a persone di diverse estrazioni sociali e forse culturali si chiude il racconto della mansio e si analizzano i percorsi storici che tra la tarda antichità e l’alto medioevo portarono allo sviluppo delle vie di pellegrinaggio connesse alla cristianizzazione, all’abbandono progressivo dei siti di fondovalle e della nascita dei castelli di Campagnano e del Sorbo, e delle fortificazioni lungo le vie di transito.
Lo sviluppo di Campagnano rispetto agli altri siti porterà alla situazione attuale, con il castello che cresce e diventa borgo in età moderna, sviluppando forti tradizioni, pronto ad accogliere i visitatori del MAP che adesso ne hanno compreso le origini come luogo di sosta lungo il loro viaggio.
MAP Progetti
MAP PROGETTI FUTURI
La sala 5 è anche il luogo scelto per le esposizioni temporanee al MAP.
È in progetto l’esposizione di una selezione dei più prestigiosi arredi ecclesiastici, i cosiddetti “tesori”, della Chiesa di San Giovanni Battista: la mostra “Campagnano. Il cammino del Sacro” permetterà, con reperti tra il XIV e il XIX secolo, di prolungare la cronologia del MAP e di proiettare maggiormente il visitatore nella comprensione della storia di Campagnano e delle comunità dell’Italia Centrale.
Contenuti a cura del dott.Michele Damiani
Archeologo | Responsabile delle Attività Culturali Comune di Campagnano di Roma
Photo credit Emanuela Gizzi
Fotografa | Storyteller | Scrittrice
LE CROCI PELLEGRINE DI CAMPAGNANO E SANTO ALEXANDRO MARTIRE DI BACCANO
LE CROCI PELLEGRINE DI CAMPAGNANO
Via dei Mandriali è una delle tante Vie Cave degli #Etruschi del territorio di #CampagnanodiRoma, testimonianza di uno snodo importante già in antico. I #Romani continuarono ad utilizzare questo tracciato che collegava
Cassia e Flaminia per più di mille anni prima che prendesse piede il #pellegrinaggiomedievale. In un periodo non facile da datare, ma forse tra XI e XIV secolo, il percorso è stato utilizzato dai pellegrini, attratti dall’ospitalità del nascente Castello di #Campagnano, e le croci incise sul tufo possono esserne una traccia.
SANTO ALEXANDRO MARTIRE DI BACCANO
IL 26 novembre si ricorda il martirio del Vescovo Alessandro, avvenuto nella Valle di Baccano, oggi nel territorio di Campagnano di Roma, nei primi decenni del III secolo dC. Grazie alla curiosità di Silvano Consorsi rivivremo insieme le fasi del suo martirio, come narrato nella ‘passio’ scritta dal Prete Adone, proprio lungo quel tratto di Via Cassia tra la Villa dei Severi e la Mansio di Baccano. Oggi questo spettacolare tratto di basolato, riemerso grazie a indagini preventive della Soprintendenza presso il ristorante Il Postiglione, é visitabile e tenuto
splendidamente dai proprietari. Ma la storia di Alessandro non si ferma alla condanna presso la villa imperiale, al miracolo presso la Mansio e all’esecuzione definitiva proprio lungo la strada.